Quattordicesima edizione di Strade, dal 16 gennaio al 20 marzo 2022.
Ingresso 10 €
16 gennaio ore 18
Giovinezza Obbligatoria
Tedacà – Arti e Spettacolo – Teatro delle Temperie
di Andrea Lupo
regia Simone Schinocca
con Tiziana Irti, Andrea Lupo
23 gennaio ore 18
Sindrome Italia. O delle vite sospese
di e con Tiziana Francesca Vaccaro
6 febbraio ore 18
Boccascena ovvero le conseguenze dell’amor teatrale
Compagnia Tiresia Banti – Campo Teatrale
regia César Brie
testo César Brie e Antonio Attisani
20 febbraio ore 18
Soffi
regia Giancarlo Gentilucci
testo Giacomo Vallozza
con Angie Cabrera, Tiziana Irti, Giacomo Vallozza
20 marzo ore 18
Illogical Show – il peggio del meglio
Trejolie
regia Paola Galassi
di e con Tomas Leardini, Marcello Mocchi, Daniele Pitar
27 marzo ore 18
Il Settennato – gli anni di Pertini al Quirinale
Teatro del Krak
testo e regia Antonio Tucci
con Umberto Marchesani
Giovinezza Obbligatoria
16 gennaio ore 18
In un mondo immaginario, l’umanità è organizzata da decenni con un sistema di regole ferree e vive le diverse fasce d’età in una rigida tabella di marcia controllata dagli Agenti Anti Età, sistema che non consente scelte individuali e convivenza di individui di età diverse.
In questo mondo la vecchiaia è la fase negata, la malattia definitiva e incurabile.
Sindrome Italia. O delle vite sospese
23 gennaio ore 18
Dieci anni sono racchiusi in una lettera, quella che Vasilica scrive ai propri figli per raccontare il tempo che li ha tenuti lontani, il perché di una partenza verso un paese straniero, la terra promessa dei pettegolezzi di campagna. Sola in quella terra, si è presa cura di persone straniere, estranei, così come lei è ora estranea a sé stessa, estirpata alla radice. Dall’Italia alla Romania passando per Palermo e Milano, Sindrome Italia è il racconto di un ritorno, delle cicatrici della migrazione, di una femminilità in lotta, è la storia di una e insieme di moltissime donne, le nostre “badanti”.
Boccascena ovvero le conseguenze dell’amor teatrale
6 febbraio ore 18
L’esercizio della sincerità è la loro ultima recita, costellata di incidenti, una musica incostante nella quale affiorano le conseguenze dell’amore assoluto per un teatro popolato da mille personaggi ma soprattutto, in quest’ultimo passaggio, dal Gatto e la Volpe, l’anziana coppia che vorrebbe giustiziare simbolicamente quel Pinocchio diventato il “bravo bambino” che nella realtà storica ha invece vinto. La scombinata narrazione procede per salti e cadute, da un’allegra antipatia iniziale all’ultima uscita di scena, uno sconsolato matrimonio. Per astra ad aspera. Fine teatro mai.
Soffi
20 febbraio ore 18
Soffi è una favola contemporanea, vagamente ispirata al Pinocchio di Collodi.
Il testo indaga la relazione figlio–genitori, tra fallimenti e affermazioni, debolezza e riscatto di ognuna delle parti in causa. Ovvero un padre che lascia incancrenire i problemi piuttosto che affrontarli, una madre che sorvolando sui disagi del figlio finisce per radicalizzare i propri, un figlio che nel tentativo di placare il mal d’esistenza pratica soluzioni che rischiano di annientarlo. Insomma un gioco alla vita che può diventare illuminante o esiziale in un batter d’occhio, vuoi per un incontro, una bevuta, un gesto mal interpretato.
Illogical Show – il peggio del meglio
20 marzo ore 18
I pezzi di repertorio più conosciuti si alternano a nuovi esilaranti sketches. I Trejolie non abbandonano lo stile che li ha fatti conoscere, bensì lo consolidano e lo sviluppano prendendo sempre più confidenza con il loro linguaggio surreale, fatto di contrapposizioni e ritmi incalzanti che rendono spettacolo fresco e dinamico.
Il Settennato – gli anni di Pertini al Quirinale
27 marzo ore 18
Gli anni del settennato di Sandro Pertini alla presidenza della Repubblica sono stati anni di cambiamenti politici, sociali, economici per il nostro Paese. Nel 1978 si era nel pieno degli anni di piombo, della crisi economica, del dissesto sociale e politico e il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro rappresenta pienamente le molteplici criticità degli anni ’70. Il 1985 vede invece un’altra Italia con un governo solido, un’economia florida, un benessere diffuso che infondeva ottimismo ed euforia in ogni strato della popolazione Italia. Anni ‘70 e anni ’80: due decenni agli antipodi che rappresentano anche il passaggio dalla solidarietà nazionale al pentapartito, dall’impegno politico al riflusso nel privato, dall’inizio dell’era della televisione commerciale unito a un decollo della pubblicità e a un incremento dei consumi. Sandro Pertini ha attraversato quegli anni di trasformazioni costituendo un punto fermo per la politica e per le Istituzioni che avevano bisogno di una guida democratica che le risaldasse nella Costituzione.