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Strade 2013

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Settima edizione di Strade, dal 20 gennaio al 14 aprile 2013.

20 gennaio ore 18:30

E che varietà

Artisti e sapienti tra il serio e il faceto
(ingresso libero fino a esaurimento posti)

Artisti Aquilani – L’Aquila
di Giulio Votta
con artisti vari e ospiti a sorpresa
modera: Filippo Tronca

 

27 gennaio ore 18:30

Mio nonno l’olivo

Teatro del Paradosso 
di Fausto Roncone
con Fausto Roncone e Matteo Di Claudio
regia Giacomo Vallozza

 

10 febbraio ore 18:30

Flavio versus Antitus

Compagnia Theatrum Comicum 
di Antonio Fava e Jean-Luc Grandin
con Jean Luc Grandin e Julien Lesuisse
regia Antonio Fava

 

17 febbraio ore 18:30

Il racconto del parco

Collettivo di Ricerca Teatrale 
di e con Carlo De Poi

 

09 marzo ore 21:00

1981 all’inizio dell’era del godimento

Compagnia Armamaxa Teatro/Teatri Abitati
testo e regia Enrico Messina
con Enrico Messina e Fabrizio “Siro” Sirotti

 

 

24 marzo ore 18:30

¡Que viva Frida!

Compagnia Teatro a Sud Est – Padova
testo e regia di Sandra Cattaneo
con Sandra Cattaneo e Cosimo Gallotta

 

07 aprile ore 18:30

Il vecchio principe

(ingesso libero fino a esaurimento posti)

Compagnia Cesar Brie / Arti e Spettacolo
testo e regia Cesar Brie
con Manuela De Meo, Vincenzo Occhionero, Pietro Traldi

 

14 aprile ore 18:30

Arianna

Compagnia Teatro Blu 
testo e regia Daniele Finzi Pasca
con Silvia Priori



E che varietà

Un viaggio tra musica, danza e teatro alla riscoperta di un modo di fare arte che coinvolgerà gli spettatori dal primo all’ultimo minuto.
La presenza di diverse discipline artistiche, alternate ad interviste sagaci e piccanti, daranno vita ad un mix di affascinante godimento che porterà in sé il gusto dell’avanspettacolo degli anni sessanta in Italia.
A fare da filo conduttore della serata Giulio Votta che, con lazzi frizzi e rime, vi accompagnerà in una serata di puro divertimento all’italiana.


Mio nonno l’olivo

Un mondo che scompare nel Mio nonno l’olivo di un uomo che, giunto al tramonto della propria esistenza, vede nel nuovo che avanza l’inesorabile fine anche del rapporto dialettico tra l’uomo e la natura, l’uomo e il divino.
Dove andrà a finire la sapienza del contadino, dello stagionale, dell’artigiano dopo il trapasso di questi mestieri? E’ la domanda che aleggia nel racconto di Fausto Roncone che, come un vecchio cantastorie, ci invita ad entrare in questo dialogo con l’olivo con il supporto dell’organettista Matteo Di Claudio, che, con il suo diciotto bassi, evoca mondi poetici nei quali il narratore si addentra.


Flavio versus Antitus

E’ un spettacolo di Commedia dell’Arte classica in forma di monologo con musica dal vivo, con i suoi numerosi intrecci, le sue svolte e la moltitudine di personaggi.
Flavio ed Antitus si affrontano in un duello a morte, dopo che il loro popoli vicini ma molto diversi hanno concluso un affare fruttuoso.
(spettacolo multilingue)


Il racconto del parco

“…Si signore e signori, si gentile pubblico, questa sera… avrete il privilegio, l’onore, nonché il piacere di conoscere la pura, vera verità su questa incredibile, esemplare, straordinaria storia…”
Inizia così il racconto del surreale personaggio protagonista che si è auto assunto il ruolo di guardiano della memoria, di una memoria che a volte si mescola con il sogno e col desiderio, rimanendo però sempre permeata di ironia.
Il Guardiano del Parco racconta, in modo fiabesco e poetico, la straordinaria esperienza di un gruppo di Associazioni di Vittorio Veneto che agli inizi degli anni ‘90 del secolo scorso, dopo la chiusura di tutti i cinema e i teatri, danno il via al progetto per il recupero ad uso Socio Culturale di uno splendido polmone verde di 11 ettari nel Centro della città: l’Area Fenderl.


1981 all’inizio dell’era del godimento

Lo spettacolo è ambientato nel “possibile” studio di una televisione commerciale anni ‘80 e organizzato come una sorta di talk-show. Immagini rapide su un video e sulla scena, una sull’altra: Alfredino, Licio Gelli, Reagan e poi Pertini e Spadolini, articoli sulla P2, sulle Brigate Rosse, il Piano di Rinascita Democratica…
E il racconto diventa zapping, fatto di repentini cambi di argomento e tono, tra stralci di comicità e vita vissuta, satira grottesca e dramma. Fino al 10 giugno 1981…


¡Que viva Frida!

Que viva Frida! è, prima di tutto, un omaggio a Frida Kahlo, alla sua forza, alla sua passione. Famosa pittrice messicana spesso contestata per la sua particolarità artistica e umana.
Attraverso lo spettacolo, che ripercorrere alcune tappe della sua vita come fossero dei quadri, Frida si racconta, attraversando i temi che da sempre ne hanno influenzato la vita e la produzione artistica.
Prigioniera di un corpo spezzato, profondamente libera dentro, Frida accompagna lo spettatore in una atmosfera di sogno dove gli eventi sono solo
dei pretesti per dar voce ai suoi molteplici stati d’animo.
Un racconto teatrale fatto di parole, musica, atmosfere e suggestioni evocatrici di una figura femminile che ha lasciato un segno importante nella storia della pittura e nel difficile percorso di affermazione della donna in genere.


Il vecchio principe

Omaggio a Saint Exupery

In un ospedale geriatrico Vecchio, un paziente anziano, dice di venire da una stella dove ha lasciato un fiore. Antoine l’infermiere lo ascolta, a volte si spazientisce perché Vecchio si alza di notte, parla con persone che non ci sono ed è preoccupato per un fiore che ha abbandonato.
Vecchio si sente solo nell’ospedale, cerca gli uomini nei corridoi deserti, confonde i lampioni con le stelle e sogna il suo fiore col quale contemplava i tramonti. Antoine comincia a capire che Vecchio è fedele ai propri ricordi e che il mondo gli sembra assurdo senza amicizia, amore e tempo per guardarsi intorno. Quando Antoine capisce che Vecchio gli sta insegnando a vivere in un’altra forma, Vecchio si accorge che è ora di tornare al suo pianeta.


Arianna

Un viaggio surreale in compagnia di un clown. Una guerra ha richiamato tutti, la città si è spopolata, l’inverno ha coperto tutto di neve. Tra i pochi superstiti c’è una donna che, racchiusa nella sua piccola stanza, immersa in una patetica confusione rievoca la tanto amata figura del fratello, anche lui partito per la guerra. In una giornata come mille ce ne sono, c’è a tenerle compagnia l’ultimo amico rimasto, a cui insegna tutte le astuzie per evitare l’arruolamento.
Con l’ingenuità del clown, gioca con l’amico alla creazione dell’universo, stravolgendo il mito per ricrearlo nella tranquillità della sua piccola e insignificante vita. Arianna, salva così l’amico ancorandolo al filo di una realtà che non lascia posto alla violenza.