Come può un’istallazione far fronte a una nuova emergenza, capace di disancorarci da una serie di comportamenti, relazioni, obiettivi e desideri che siamo abituati a frequentare quotidianamente e per consuetudine?
Che vita dare insomma a un tempo così dilatato e stravolto, in uno spazio così ristretto? La casa, luogo tanto della solitudine che di alcune pratiche sociali, diventa allora il contesto in cui i nostri pensieri prendono forma, l’occasione per produrre riflessioni che tengano conto del nostro essere presenti a noi stessi, in modo attivo, laborioso, profondamente intrecciato all’insondabilità della vita emotiva.
Questo studio iniziale, finalizzato all’elaborazione di un manufatto artistico: una DOMUS (letteralmente, “domicilio privato”), ha infatti la presunzione di poter stimolare nuovi pensieri. Accogliendo il visitatore al suo interno e trasformandolo in spettatore-attore, che si siede per ascoltare/ascoltarsi e vedere/vedersi, prova così a istruire un equilibrio dinamico tra gesto fonico e gesto grafico.
Un interno in cui ciascuno ha la possibilità di percepire in solitudine l’esterno e dove gli altri visitatori, esterni, vedranno il primo, percependolo a tutti gli effetti come elemento integrato nell’installazione. La forza degli oggetti dell’arte è infatti di contribuire a sciogliere i nodi esistenziali prodotti dagli eventi che la vita ci propone, fornendoci stimoli che noi stessi dovremo essere in grado di riarticolare in maniera autonoma. Per la sua progettazione e la sua realizzazione, il lavoro, ancora in itinere, ha richiesto il confronto e il dialogo continui tra professionisti di varie discipline.
Locandina
ideatore Giancarlo Gentilucci
compositore Agostino Di Scipio
testo Stefania Marrone
filosofo Daniele Poccia
voci Donatino Angelosante, Tiziana Irti
progettazione grafica della cupola Daniela Vespa
allestimento audio Diego Sebastiani
realizzazione struttura in ferro Raffaele Bruno
foto Paolo Porto
allestimento del prototipo Giordano Ianni, Patryk Kalinski
organizzazione Tiziana Irti, Giorgia Tortiello